Fulmine sulla Matrice danni e tanta paura
Un fulmine si è abbattuto sulla cupola settecentesca della chiesa di San Michele Arcangelo, edificata nell’XI secolo e considerata tra gli esempi più puri di romanico pugliese. E’ successo l’altra sera, intorno alle 23,30, quando nel corso di un temporale un fulmine ha colpito gli stipiti di un lucernario costituito da quattro finestre ubicato sulla Cappella del Santissimo Purgatorio. Il colpo ha provocato il distacco di diversi pezzi dell’antico cornicione, caduti con violenza sulle preziose riggiole maiolicate che adornano la cupola, rompendone una decina e andando a finire per strada e su alcuni balconi che si affacciano su via Vescovado, lungo il lato del lucernario colpito. Fortunatamente no c’era nessuno in strada, anche a causa della pioggia battente che, a quell’ora della sera, si riversava sulla cittadina premurgiana (11mila abitanti). Anche il parroco, don Mimmo Castellano, era lontano dalla struttura. Il fulmine ha provocato diversi danni anche all’interno della chiesa, perchè gli urti dei calcinacci sulle riggiole della cupola avrebbero provocato una sorta di effetto cassa di risonanza, provocando il distacco di stucchi dalla volta interna, fortunatamente trattenuti da una rete di protezione già presente. Tanta polvere si è comunque riversata sul pavimento, sugli arredi sacri e sul presepe. La cappella del Santissimo Purgatorio è stata così transennata e chiusa momentaneamente al culto.
Sul posto sono inervenuti immediatamente i vigili del fuoco che hanno effettuato i primi rilievi insieme agli assessori comunali Giulio De Benedittis e Tommaso Troccoli. Accertata l’agibilità della struttura, gli agenti della Polizia municipale si sono poi limitati a transennare a scopo precauzionale la zona, limitatamente ai portali d’ingresso dell’antica chiesa. Ieri mattina una squadra di tecnici della Curia barese è giunta sul posto per fare la conta dei danni insieme all’assessore alla cultura Luisa Palmisano e al presidente della confraternita del Purgatorio, Giuseppe Cramarossa. Nei prossimi giorni un drone effettuerà i rilievi aerei nei punti più sensibili. “Valuteremo l’entità dei danni e proveremo ad accedere eventualmente a risorse straordinarie per il ripristino della struttura lesionata – spiega l’asessore Palmisano – in sinergia tra Comune, Curia e Regione. Questa vicenda ha messo in luce la condizione di degrado in cui versava il lucernario e quanto il nostro patrimonio artistico abbia bisogno di un continuo monitoraggio delle sue condizioni per prevenire e ridurre i danni provocati dal tempo e dalle calamità atmosferiche”.